Birra artigianale da nord a sud

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22/01/2016 di movimentobirra

Sizilien

Bolzano per due giorni “hub” mondiale delle “Craft Beer”

Il fenomeno delle “Craft Beer”, decollato dagli States e atterrato in ogni angolo del pianeta Italia compresa, sta prendendo sempre più piede anche in Alto Adige, tanto che quest’anno Bolzano sarà per due giorni – dal 29 al 30 maggio – punto d’incontro della birra artigianale grazie al meeting internazionale “Beer Craft”. Tutto nasce dall’intuizione di un manipolo di appassionati, maestri birrai e bier sommelier, i quali hanno avuto l’idea di organizzare un festival della birra all’ombra del Catinaccio. La loro euforia ha ben presto contagiato anche le pubbliche istituzioni, entusiaste all’idea di ospitare a fine maggio a Bolzano un altro evento di caratura internazionale da abbinare al “Festival del Gusto Alto Adige”. Nelle storiche vie di Bolzano, infatti, oltre 120.000 persone si daranno appuntamento per parlare di prodotti artigianali, conoscerli meglio e soprattutto gustarli. Sono inoltre attesi più di 200 bier sommelier da tutta Europa, per festeggiare nel capoluogo altoatesino il loro raduno annuale degustando le craft beer del meeting.

Al meeting ci sarà ovviamente anche Lorenzo “Kuaska” Dabove, che con il suo intervento sulla stagionatura della birra in botti di legno avrà sicuramente parecchie cose da insegnarci e sarà bello farsi contagiare dal suo entusiasmo. Tra l’altro, la sera prima del festival – su invito dell’Accademia della birra dell’Alto Adige – Kuaska terrà nel birrificio artigianale Batzen Bräu una conferenza dal titolo “Il momento magico della birra artigianale”.

Come avete notato, l’Alto Adige non ha solo un festival della birra ma anche una propria Accademia che durante tutto l’anno organizza interessanti iniziative legate al mondo della birra. Quest’anno ad esempio sono previsti più di dieci seminari, dedicati tra l’altro alla birra statunitense, alle birre belghe o alla “Birra del Borgo”, il cui fondatore Leonardo Di Vincenzo – uno dei più talentuosi birrai d’Italia – spiegherà i segreti del successo delle sue birre. Una serie di eventi, insomma, che fino a qualche anno in Alto Adige sarebbero stati inimmaginabili.

L’Accademia della birra inoltre, in collaborazione con l’Akademie Doemens di Monaco di Baviera, organizza corsi di formazione che permettono non solo di diventare esperti di birra ma anche, frequentando un successivo “upgrade” di due giorni presso l’istituto bavarese, di conseguire l’ambito diploma di bier sommelier firmato Doemens.

La nuova era della birra ha contagiato anche il mondo dell’agricoltura altoatesina, tanto che oggi si contano già cinque ettari di terreno coltivati a cereali da birra, con i quali i birraioli locali producono birre con il marchio di qualità Alto Adige. Oltre a riscuotere grande successo, questo progetto rafforza i circuiti regionali e nobilita il ruolo della birra nel contesto sociale.

E non è finita: la Libera Università di Bolzano ha avviato un progetto di ricerca sulle abitudini del bere e sulla percezione delle craft beer da parte della popolazione, mentre il Centro di ricerca sperimentale Laimburg ha intenzione di costituire, assieme ai birrifici artigianali altoatesini, un laboratorio e una banca del lievito. Insomma come si può vedere, anche in Alto Adige – come nel resto d’Italia e in tutta Europa – nel mondo della birra soffia un forte vento carico di entusiasmo e innovazione.

Speriamo che questo momento magico duri il più a lungo possibile!

Robert “Bobo” Widmann

 

SizilienMonreale doc: la rinascenza delle birre artigianali siciliane?

Nei giorni 5 e 6 di luglio Monreale (la famosa cittadina che guarda dall’alto la conca d’oro Palermo e il suo golfo) si e’ addobbata a festa per presentare,insieme al suo splendido duomo le eccellenze del suo territorio nell’accogliente panoramica Villa Savoia.

L’organizzazione e l’anima della manifestazione e’ stato Maurzio Artusi (www.cucinartusi.it), appassionato noto cultore promotore instancabile delle produzioni agricole e alimentari siciliane e il CERF, scuola professionale di Monreale, e l’occasione si è prestata per attrarre oltre tutte le piu’ naturali partecipazioni anche quella, per la prima volta di un buon numero di birrifici artigianali dell’isola.

Le due serate della smagliante fiera delle eccellenze del monrealese che si e’ tenuta nei locali e sulla bella terrazza di Villa Savoia oltre a presentare quanto di meglio deriva dalle produzioni agricole e alimentari del territorio, l’organizzazione e’ riuscita a riunire per la prima volta una significativa rappresentanza dei birrifici artigianali siciliani.

Sono passati molti anni da quando con Kuaska e i giovani Marco Tripisciano e Francesco Pensovecchio si fece un viaggio entusiasmante fra le giovani nascenti realta birrrarie dell’isola: realta’ in crescita, promettenti vivaci. Poi, con il passare del tempo tutto si affievoli’ e alla fine si spense quasi del tutto: rimasero, gagliardamente solitario Paul Bricius di Vittoria, flebilmente Ceria di Sciacca e il brewpub di Aci Reale ‘la Caverna del Mastro Birraio’.

Il 5 e 6 luglio, dopo uno o due anni di sporadici incontri, brevi assaggi, grazie anche a una sagace ricerca abbiamo potuto incontrare finalmente buona parte delle nuove o nuovissime realta’ birrarie siciliane, appassionate piene di idee decise, questa volta a affermarsi e con proprie peculiari caratteristiche:

Paul Bricius, padre nobile della birra in sicilia, dal 2004 tiene validamente il campo, artigiano sommo anche nelle ‘macchine’oltre che nel prodotto, e si presenta con la sua azienda agricola, che dal 2011 produce l’orzo per le proprie birre (in questi giorni trebbiava il secondo raccolto); la sua ipotesi definitiva e’ di potere creare una malteria in Sicilia (per ora si rivolge a una realta’ fuori dell’isola). Le birre oggi sono sei, una presentata gia’ con successo al Salone del Gusto di due anni addietro con mosto di vino a bacca rossa, piu’ recenti quelle con il malto del proprio orzo fresche gradevoli che completano la gamma delle piu’ ‘anziane’; sperimentale quella con malto ottenuto naturalmente con essiccazione al sole.

Venendo ai piu’ giovani birrifici, l’ormai affermato ‘Rocca dei Conti’ di Modica (nato nel 2010) in costante crescita con le sue Tari’, otto birre che toccano con garbo gli stili piu’ graditi dai bevitori (pils, hell, weizen, APA, nonché l’accattivante Qirat alla carruba e la Giacche’ al mosto d’uva);

il piu’ giovane Irias di Sant’agata di Militello che presenta cinque birre su cui primeggia la ‘Indica’

in stile ’ belgian ale’ aromatizzata al fico d’india, per infusione ottenendo un forte effetto caratterizzante con l’aroma del frutto che si sprigiona con continuita’ e una certa persistenza;

il giovanissimo Epica di Sinagra (ME), operativo da pochissimo tempo e inaugurato il giorno prima della manifestazione, con un simpatico abbinamento delle birre alla musica e alla letteratura;

due ’ beer firm’, Hora Benedicta, del convento di S. Martino alle scale di Monreale (PA), che presenta la prima e unica birra di abbazia di Sicilia densa speziata (formula segreta degli speziali del convento) in buon equilibrio fra luppoli spezie e malti. Altra beer firm, Trimmutura, nata a Palermo dalla passione di quattro amici che segue nella ricetta una ispirazione assai garbata dell’antico infuso di fiori di fico d’india che la rendono una birra di facile bevuta e dal profumo/sapore delicatamente coinvolgente.

Assenti giustificati il brew pub Cinque Malti di Messina e Principe di Guarrato di Marsala.

Presenti alla fiera anche la ‘Birreria Luppolo l’Ottavo Nano’ di Palermo e l’associazione degli

Homebrewers siciliani.

Vorrei comunque citare altri nomi di birrifici di recente costituzione e che non si e’ riusciti al momento a coinvolgere, ma che denotano finalmente un piu’ vivace interesse anche in sicilia per la birra artigianale. lcuni nomi: birrificio Timilia di Catania, Bona di Ragusa, il Gigante di Ramacca (CT), Horus Mylae di Milazzo, il brew pub Oktober Fest di Cefalu’ sicuramente qualche altra realta’ che ci sta sfuggendo o che sta avviandosi a entrare in questo simpatico mondo e che presto conosceremo.

Concludendo, qualche speranza di un futuro birrario piu’ ricco sotto ogni punto di vista sembra, con grande soddisfazione di potersi ipotizzare anche per la nostra isola.

Mauro Ricci

 

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