Storie di famiglie di birrai e assemblatori di lambic
423/04/2013 di movimentobirra
Jef Van den Steen, Gueuze & Kriek, The Secret of Lambic, Lannoo Ed, Tielt, 2011
Questo libro rappresenta la terza fatica letteraria specificatamente dedicata all’affascinante mondo del lambic e dei suoi derivati dal mio caro amico fiammingo Jef Van den Steen, 63 anni appena compiuti, uno dei birrai belgi più talentuosi (Brouwerij Glazen Toren di Erpe-Mere) ed al tempo stesso uno scrittore e uno storico molto competente e appassionato, profondo conoscitore ed innamorato della straordinaria realtà birraria del suo paese, dagli albori ai giorni nostri.
Voglio subito affermare con grande piacere che ritengo questo suo nuovo libro come il più interessante ed esaustivo di tutti. Al lettore italiano, giunge in un momento particolare in cui si sono molto acuiti la dimestichezza e il conseguente apprezzamento per il gusto delle bevande acidule, acide ed acetiche (accomunate tutte nell’aggettivo inglese “sour”” ) che ci ha portato in tempi rapidissimi addirittura a conquistare la vetta della prestigiosa classifica, comunicatami dall’autorevole collega inglese Tim Webb, dei paesi che supportano, promuovono e divulgano il verbo del lambic tradizionale e dei suoi derivati!
Consiglio quindi, senza indugio alcuno, a tutti i devoti ed apostoli del lambic di divorare con voracità le oltre 220 pagine arricchite dalle belle immagini scattate dal fotografo di Bruges, Andrew Verschetze. Le parti più ammalianti, a parte quelle introduttive, ricche di cenni storici davvero fondamentali, sono quelle dedicate alle appassionanti storie della varie famiglie di produttori e assemblatori (in primis Cantillon e Drie Fonteinen), raccontate con una precisione e una dovizia di particolari documentati che non avevo mai riscontrato in oltre trent’anni di “coitus ininterruptus” con la bevanda che per me rappresenta una ragione di vita.
Ho così tanto imparato da questo bellissimo libro che stavolta, eccezionalmente, sorvolerò o quasi sul fatto che, come sempre purtroppo, si sia mischiato il sacro col profano regalando immeritata indulgenza a chi oggi fa poco o nulla di tradizionale ma solo remunerative e vomitevoli granatine e a chi oltretutto non ha radici nel Pajottenland come i due extra-muros delle Fiandre Occidentali Van Honsebrouck (St. Louis) e Bockor (Jacobins).
Lorenzo Dabove in arte Kuaska
…traduzione Mobi?
Tex
lingua?
inglese…
credo che Tex si sia appena offerto volontario per la traduzione…
😉